Se l’è cavata chiedendo scusa e versando un assegno da 6.500 euro il vicino di casa di Matteo Renzi.

In pieno lockdown filmò la famiglia del senatore toscano che giocava a pallavolo in giardino, realizzando un video poi diventato virale in cui si affermavano anche cose poi rivelatesi false, tra cui la circostanza che nel giardino della villa dell’ex premier ci fossero anche degli amici, in violazione delle norme anti-Covid.

Il processo a carico del vicino “spione”, accusato di intromissione illecita nella vita privata, è stato così dichiarato estinto per condotta riparatoria da parte dell’imputato. L’uomo, difeso dall’avvocato Mario Taddeucci Sassolini, oltre a presentare una lettera di scuse ha versato a Renzi, parte civile nel procedimento, un assegno da 6.500 euro, cifra definita dal giudice “congrua” per estinguere il reato.

Il leader di Italia Viva tuttavia non si ferma qui e annuncia che la prossima settimana lui e la sua famiglia procederanno alla richiesta di danni anche in sede civile. "È scandaloso - ha scritto Renzi in una lettera inviata al giudice del processo penale - che si possano riprendere dei minorenni, per di più all'interno della loro abitazione o giardino. E forse è ancora più scandaloso che si possa affermare che i minorenni violino delle regole stabilite dal Governo per tutti i cittadini".

"Mia moglie Agnese - prosegue la lettera - è insegnante ed è stata costretta a spiegare alla cerchia di conoscenti che non vi era alcuna violazione del Dpcm in casa nostra. Ma soprattutto lo ha dovuto fare a scuola, davanti a coetanei dei nostri figli. I componenti della scorta sono stati pesantemente colpiti nella loro professionalità. Sostenere che personale dell'Aisi si possa prestare ad accompagnare amici minorenni da una casa all'altra è profondamente lesivo della reputazione". 

(Unioneonline/L)

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