«La notte è trascorsa bene, il Papa ha dormito e sta riposando». Lo ha comunica la Sala stampa vaticana nel consueto aggiornamento mattutino sulle condizioni del Pontefice, al suo undicesimo giorno di ricovero al Gemelli. Un paio d’ore dopo fonti vaticane hanno riferito che Papa Francesco «si è svegliato e sta proseguendo le terapie, l’umore è buono e si nutre normalmente. Non ha dolori».

Le condizioni di Bergoglio restano «critiche», la novità di ieri è una «lieve insufficienza renale, allo stato sotto controllo», ma che potrebbe peggiorare. Da ieri sera il Santo Padre «non ha presentato ulteriori crisi respiratorie», e nel bollettino medico di domenica 23 febbraio viene spiegato che non sono state necessarie ulteriori trasfusioni, quelle di sabato hanno dato «beneficio», con «risalita del valore di emoglobina». Prosegue invece «l’ossigenoterapia ad alti flussi attraverso le cannule nasali».

Il Papa in ogni caso «continua ad essere vigile e ben orientato», parla anche liberamente a quanto si apprende. Ma «la complessità del quadro clinico, e l'attesa necessaria affinché le terapie farmacologiche possano dare qualche riscontro, impongono che la prognosi resti riservata».

Insomma, non è fuori pericolo.

«Proseguo fiducioso il ricovero al Policlinico Gemelli, portando avanti le cure necessarie; e anche il riposo fa parte della terapia!», ha affermato nel suo testo per l'Angelus che ieri, come già domenica scorsa, è stato diffuso in forma scritta.

Il Papa ha voluto ringraziare «di cuore i medici e gli operatori sanitari di questo Ospedale per l'attenzione che mi stanno dimostrando e per la dedizione con cui svolgono il loro servizio tra le persone malate. In questi giorni mi sono giunti tanti messaggi di affetto e mi hanno particolarmente colpito le lettere e i disegni dei bambini. Grazie per questa vicinanza e per le preghiere di conforto che ho ricevuto da tutto il mondo! Affido tutti all'intercessione di Maria e vi chiedo di pregare per me».

Intanto continuano a rincorrersi le voci e le illazioni sulla possibile rinuncia del Pontefice a causa delle sue condizioni di salute. Va tenuto conto, però, che - al di là delle sue attuali o magari più remote intenzioni - il Papa ha già firmato una lettera di dimissioni nel caso di una malattia che ne paralizzi in modo permanente le capacità decisionali e di governo. E lo ha fatto non di recente, ma nei primi mesi del pontificato, quando nel 2013 era ancora segretario di Stato il cardinal Tarcisio Bertone.

(Unioneonline/L)

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