"Alzare lo sguardo da terra, verso l'alto, non per fuggire, no, per vincere la tentazione di rimanere stesi sui pavimenti delle nostre paure - questo è il pericolo -, non rimanere rinchiusi nei nostri pensieri a piangerci addosso".

Questo l’invito, rivolto espressamente ai giovani, da papa Francesco nel corso della messa celebrata nella Basilica di San Pietro nella solennità di Cristo Re, nella 36esima Giornata Mondiale della Gioventù celebrata a livello diocesano.

"Questo – ha aggiunto il pontefice – è il compito più arduo e affascinante che vi è consegnato: stare in piedi mentre tutto sembra andare a rotoli; essere sentinelle che sanno vedere la luce nelle visioni notturne; essere costruttori in mezzo alle macerie, ne sono tante in questo mondo di oggi, tante; essere capaci di sognare, e questo per me è chiave, un giovane che non è capace di sognare è diventato vecchio prima del tempo". "

“Perché – ha sottolineato poi Francesco – questo fa chi sogna: non si lascia assorbire dalla notte ma accende una fiamma, una luce di speranza che annuncia il domani. Sognate, siate svegli, e guardate il futuro, con coraggio".

"Vorrei dirvi questo – ha poi proseguito il Santo Padre, sempre rivolto ai giovani  – noi, noi tutti, vi siamo grati quando sognate: quando fate di Gesù il sogno della vostra vita e lo abbracciate con gioia, con un entusiasmo contagioso che ci fa bene! Fate chiasso!".

E ancora: "Grazie per quando siete capaci di portare avanti i sogni con coraggio, per quando non smettete di credere nella luce anche dentro le notti della vita, per quando vi impegnate con passione per rendere più bello e umano il nostro mondo".

(Unioneonline/l.f.)

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