La mamma è una sola.

Il tribunale civile di Pisa ha respinto la richiesta di due donne di iscrivere entrambi i nomi sul certificato di nascita del figlio, nato a Pontedera, in provincia di Pisa, dopo una fecondazione eterologa fatta all'estero.

Il piccolo, come racconta Il Tirreno, è venuto al mondo nel 2016: la coppia ha chiesto la trascrizione dei loro nomi nell'atto di nascita, ma l'ufficiale di stato civile ha detto di no. La coppia si è quindi rivolta al tribunale ma i giudici hanno respinto la richiesta: "Confermata la piena legittimità del rifiuto di iscrizione. E' solo il legislatore che, nella sua discrezionalità, può introdurre nell'ordinamento la relativa disciplina, scegliendo la forma di tutela che ritenga più idonea (iscrizione o adozione)".

Le due donne, ricorrendo al tribunale, avevano lamentato anche una presunta discriminazione rispetto a bambini nati all'estero nelle stesse condizioni. Ma per i giudici questo rilievo"è solo apparente - viene spiegato - Ben diverso è per lo Stato riconoscere una situazione che di fatto già esiste nel mondo naturalistico e ha trovato assetto formale in un altro ordinamento e dare disciplina e possibilità di creazione della stessa situazione nell'ordinamento interno".

Le due donne (Giulia, pisana, e Denise, americana, sposate negli Stati Uniti) ricorreranno in appello.

(Unioneonline/D)

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