Era tutto pronto per la proclamazione della sua laurea triennale, in Biologia.

La tesi ("Gli effetti del succo di barbabietola sulla prestazione sportiva di alta quota") l'aveva già consegnata, poco meno di venti giorni fa.

Già stabilita anche la meta del viaggio di laurea: non una qualsiasi gita a Ibiza, ma una scalata sulla settima montagna più alta del mondo, la Dhaulagiri in Nepal, per poi scenderla con lo snowboard.

Ma prima di realizzare tutto questo Luca Borgoni, 22 anni, atleta e alpinista cuneese, è morto sul Cervino durante un allenamento di gara di corsa in montagna, scivolando e precipitando.

L'INVITO DELL'UNIVERSITA' - Dopo i funerali, la mamma Cristina Giordana è stata invitata dall'Università di Torino: "Venga lei a discutere la tesi".

E lei, che in questi giorni ha ricevuto tanto sostegno dalla sua città, ha accettato.

Oggi quindi la discussione, per cui ha studiato tanto, e la consegna dell'attestato di laurea, dal valore simbolico.

"Non so perché tutta questa attenzione - ha commentato mamma Cristina, ex studentessa di Biologia -. Per me è normale essere qui al suo posto. So tutto di questa tesi: con mio figlio ho sempre condiviso tutto".

Poi un pensiero obbligato a Luca: "Il Dhaulagiri adesso è troppo basso: ora è andato molto più su".

(Redazione Online/D)

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