In alcune telefonate intercettate tra fine maggio e inizio giugno 2021 il fratello di Saman Abbas, testimone chiave della Procura, accusava lo zio Danish di aver ucciso la sorella 18enne.

Lo si legge nelle trascrizioni delle conversazioni da cui emerge tutta la sofferenza e la disperazione del giovane nelle settimane successive alla scomparsa della sorella. I testi sono stati depositati agli atti del processo in corso davanti alla Corte di assise reggiana, dove lo stesso ragazzo, nel frattempo divenuto maggiorenne, sarà chiamato a testimoniare in aula, probabilmente venerdì 27 ottobre.

Imputati sono il padre Shabbar Abbas, estradato dal Pakistan, la madre Nazia Shaheen, latitante, i due cugini Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz e lo zio Danish Hasnain.

Proprio Danish è indicato dal ragazzo come responsabile, in una telefonata del 28 maggio (quasi un mese dopo l'omicidio di Novellara) tra il fratello di Saman e una zia: «Da oggi non parlerò più con tuo fratello Danish e non parlerò nemmeno con quel cane che ha i baffi e più nemmeno con Irfan, non parlerò più neanche con gli altri due che stanno con loro perché ha fatto tutto lo zio, ha fatto tutto lo zio».

La zia risponde: «Stai zitto». Ma il fratello di Saman insiste: «Sì ma io a questi qui gli darò una lezione che si ricorderanno tutta la vita. Se non è rimasta viva mia sorella, allora neanche loro hanno diritto di vivere. O mi ucciderò oppure farò qualcosa a questi». In un'altra conversazione, del giorno prima, sempre il fratello parlava con una conoscente. «Mio zio ha ucciso una persona, capito?», disse. «In Pakistan?», domandò lei. Risposta: «Novellara».

In un'altra telefonata, del 14 giugno, il padre invece sembra tentare di convincerlo ad addossare la colpa ad un altro parente, diverso dai cinque imputati: «Tu - rivolto al figlio - devi dire che Danish e gli altri non hanno nessuna colpa, lui (l'altro parente, ndr) è venuto a casa nostra e ha detto che ci penso io ad ammazzarla, tu così devi dire... adesso dobbiamo incastrare a questo qui». Il giorno dopo la madre sembra invece provare a dire al ragazzo che Saman non era morta: «Ascoltami, tua sorella è qui. Dio farà il bene e verrà ritrovata anche lei. Lei tornerà». Ma il ragazzo: «Se non c'è più mia sorella non dovrò vivere nemmeno io... Lei non c'è, non dire le cose sbagliate». 

(Unioneonline/D)

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