Identificato all'ospedale Spallanzani di Roma il primo caso in Italia di vaiolo delle scimmie.

Si tratta di un uomo rientrato dopo un soggiorno alle Isole Canarie che si è presentato al pronto soccorso dell'Umberto I.

Lo Spallanzani spiega che il "quadro clinico è risultato caratteristico e il monkeypox virus è stato rapidamente identificato con tecniche molecolari e dissequenziamento genico dai campioni delle lesioni cutanee". La persona, prosegue l'ospedale, "è attualmente ricoverata in isolamento in discrete condizioni generali" e "sono in corso le indagini epidemiologiche e il tracciamento dei contatti".

"Altri due casi sospetti" di vaiolo delle scimmie sono in corso di accertamento nella stessa struttura. Assieme al caso accertato "non presentano segni clinici di gravità". La trasmissione, dice ancora lo Spallanzani, "può avvenire attraverso le goccioline di saliva e il contatto con le lesioni o i liquidi biologici infetti".

A Madrid sono ora 23 i casi sospetti, come si apprende da un comunicato dell'assessorato alla Salute regionale madrileno. Il vaiolo delle scimmie, spiega la nota, è una malattia "molto rara" che si presenta generalmente con "febbre, mialgia, linfoadenopatia (ghiandole gonfie) e un'eruzione cutanea sulle mani e sul viso, simile alla varicella".

Altri sospetti ci sono nel Regno Unito, in Portogallo e negli Usa.

L’OMS: “MONITORAGGIO” – L'Organizzazione mondiale della sanità "continua a monitorare da vicino la situazione in rapida evoluzione".

Lo afferma la stessa Oms precisando che per il momento "non raccomanda alcuna restrizione per i viaggi e gli scambi commerciali con il Regno Unito sulla base delle informazioni disponibili in questo momento".

LA MALATTIA – Il vaiolo delle scimmie è una zoonosi silvestre - ossia una malattia riguardante gli animali selvatici - con infezioni umane accidentali, che di solito si verificano nelle parti boscose dell'Africa centrale e occidentale. La malattia spesso si esaurisce con sintomi che di solito si risolvono spontaneamente entro 14-21 giorni, non è molto contagiosa tra gli uomini e si trasmette attraverso l'esposizione alle goccioline esalate e dal contatto con lesioni cutanee infette o materiali contaminati.

I sintomi (tra cui febbre, mal di testa, dolori muscolari e eruzioni cutanee) possono essere lievi o gravi e le lesioni possono essere molto pruriginose o dolorose. A spiegarlo è l'Oms, a fronte di vari casi segnalati in Europa, Stati Uniti e un primo caso segnalato oggi anche in Italia. Il periodo di incubazione del vaiolo delle scimmie è generalmente compreso tra 6 e 13 giorni, ma può variare da 5 a 21 giorni.

Il serbatoio dell'animale rimane sconosciuto, anche se è probabile che sia tra i roditori. Il contatto con animali vivi e morti attraverso la caccia e il consumo di selvaggina o carne di arbusti sono noti fattori di rischio. Esistono due famiglie di virus del vaiolo delle scimmie: è stato documentato che il tasso di mortalità per la famiglia dell'Africa occidentale è di circa l'1%, mentre per quella del bacino del Congo può arrivare fino al 10%. 

Storicamente, la vaccinazione contro il vaiolo ha dimostrato di essere protettiva contro il vaiolo delle scimmie. 

(Unioneonline/D)

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