Dei criteri d'allarme superati i quali si dovrà valutare un eventuale ritorno al lockdown completo.

Ci sta lavorando in queste ore il ministero della Salute guidato da Roberto Speranza: una volta definiti, entro il 4 maggio - giorno in cui scatta la fase 2 -, saranno contenuti in un nuovo provvedimento.

Si tratta di criteri di sicurezza fondamentali per affrontare la fase di convivenza del virus.

Obiettivo del ministro è fissare dei parametri di riferimento precisi in mancanza dei quali potrebbero scattare nuovamente misure più restrittive, dei criteri per monitorare l'andamento dell'epidemia.

Tra questi ci saranno la percentuale di positivi sul numero di tamponi effettuati, il tasso di occupazione dei reparti di terapia intensiva e l'indice di contagio R con zero.

Sulla base di questi criteri i presidenti di Regione avranno poi potere d'iniziativa, potranno allentare o stringere la corda a seconda dell'andamento.

La fase 2 comincia, insomma, ma i rischi sono dietro l'angolo: "Il 4 maggio è una prima tappa fondamentale - osserva Speranza - ma poi bisognerà essere tutti all'altezza di questa sfida, perché l'andamento dell'incide di contagio dipenderà dai nostri comportamenti".

L'allentamento delle misure verrà rivalutato ogni 14 giorni, e se la situazione dovesse indicare dei peggioramenti - ovvero se l'indice di diffusione del contagio, l'R con zero, dovesse risalire sopra il valore 1 - si tornerà all'istituzione di zone rosse locali o più ampie.

Altre condizioni necessarie per un ulteriore alleggerimento delle misure saranno "l'abilità di testare tempestivamente i casi sospetti, la possibilità di garantire adeguate risorse per il contact-tracing, l'isolamento e la quarantena".

(Unioneonline/L)
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