"Ci aspettiamo un avvio cauto per la campagna vaccinale sui bambini da 5 a 11 anni", al via in Italia dal 16 dicembre prossimo, "perché chi doveva stare zitto non lo ha fatto, c’è chi ha parlato senza avere ancora i dati o chi ha commentato i numeri senza avere bene l'esperienza di quali siano i numeri giusti per definire un rapporto beneficio-rischio, in questo caso".

Lo ha detto a Mezz’ora in più su Rai3 Guido Rasi, consulente scientifico del commissario Figliuolo.

"Adesso la parola va ai pediatri”, ha aggiunto, non senza ricordare che si stanno vedendo crescere nei reparti “forme di Covid severe nei bambini”.

I numeri, sottolinea, sono noti: “Quattro milioni di bimbi vaccinati in Usa, più della popolazione pediatrica che dobbiamo vaccinare noi. Non hanno nessun segnale importante, anzi molti meno effetti collaterali rispetto alla popolazione tra 11 e 18 anni, e questo era atteso. In quell'età il bambino ha meno fattori che possano determinare una risposta avversa a una vaccinazione. Adesso la parola va ai pediatri. La società italiana di pediatria si è espressa in maniera assolutamente chiara e inequivocabile. Stanno vedendo crescere nei reparti forme di Covid severo nei bambini" con il rischio di un 'long Covid' sui più piccoli.

Il pericolo più grosso, spiega Rasi, è proprio il long Covid sui bimbi, “perché non lo conosciamo ancora bene, è il virus che è sperimentale, non il vaccino”.

OMICRON – Secondo il consulente di Figliuolo bisogna inoltre “smettere di parlare di Omicron finché non sappiamo se buca i vaccini e se è più grave. Quando avremo queste due risposte diremo chi è Omicron e come dovremo gestirla”.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata