La gamba amputata dopo una caduta in ospedale, poi la morte: agli eredi mezzo milione di risarcimento
L’anziano era inciampato nella sala d’aspetto del Torregalli di Firenze. Non si è mai ripreso, Asl condannata a pagare i danniEra caduto in una sala d’aspetto dell’ospedale di Torregalli (Firenze), inciampando in un copriforo e rimediando una frattura alla caviglia. Dalla lesione ossea però è maturata un'infezione che ha costretto i medici ad amputargli una gamba e nel 2023 è morto. Dopo l’odissea, i familiari dell’anziano hanno fatto causa e hanno ottenuto il risarcimento con una decisione della Corte di appello di Firenze, sezione civile, che ha condannato l'Asl Toscana Centro a pagare danni materiali, morali e biologici per 493.000 euro più spese legali per altri 45.000 euro.
La corte ha emesso una sentenza che ha ribaltato la decisione del tribunale in primo grado. Il risarcimento va agli eredi. La vicenda, riportata da La Nazione, inizia nel 2016 quando un uomo di 85 anni nell'aprile 2016 stava accompagnando la moglie per una visita neurologica all'ospedale di Torregalli. L’incidente è avvenuto nella sala d’attesa quando l’uomo perse l’equilibrio passando sopra il copriforo in ottone, sporgente diversi millimetri dal pavimento.
Dopo la frattura e l’operazione, sono iniziate le peripezie. La ferita infatti non guariva, e ad essa si è aggiunta un’infezione, degenerata in una necrosi muscolare che spinse i chirurghi ad amputargli la gamba destra. Fu fatta causa. Il tribunale in primo grado escluse responsabilità della Asl e dell'ospedale. La corte di appello ha dato una lettura opposta. Nella causa i legali della famiglia hanno evidenziato che la direzione sanitaria dell'ospedale di Torregalli dopo l'incidente fece spostare le sedie a distanza dai copriforo di ottone e li fece segnalare con nastro adesivo antinfortuni di colore giallo e nero, ammettendo indirettamente di riconoscerli fonte di potenziale pericolo di caduta.
(Unioneonline/v.f.)