Già prima della pandemia un milanese su 20 aveva gli anticorpi al Sars CoV2
L'ipotesi che circolava da tempo ora è nero su bianco in uno studio sui donatori del Policlinico di MilanoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il virus responsabile del Covid-19 circolava a Milano già diverse settimane prima che iniziasse l'epidemia lo scorso 20 febbraio con la diagnosi di Mattia, il "paziente 1" di Codogno.
Lo si dice da tempo, ma ora è arrivata la conferma da uno studio sui donatori di sangue del Policlinico di Milano.
Quando l'epidemia iniziava, la sieroprevalenza di Sars-CoV2 era del 4,6%. Una persona su venti era già venuta in contatto con il nuovo coronavirus a Milano.
"Il distanziamento sociale messo in atto per contenere la diffusione sembrerebbe essere stato d'aiuto soprattutto per proteggere i più giovani, riducendo il numero di nuove infezioni", evidenziano Daniele Prati e Luca Valenti, del Dipartimento di medicina trasfusionale ed ematologia del Policlinico di Milano, che hanno progettato e coordinato lo studio, insieme a Gianguglielmo Zehender dell'Università degli Studi di Milano, e in collaborazione con diversi ricercatori provenienti anche dall'ospedale Sacco e dall'Istituto europeo di oncologia.
I ricercatori hanno selezionato un campione casuale di circa 800 donatori di sangue sani che frequentano abitualmente il Policlinico.
"A ciascun donatore è stato fatto, insieme alle analisi di routine, un test sierologico per cercare eventuali anticorpi contro Sars CoV2. Il test ha una specificità del 98,3% a questi anticorpi e una sensibilità del 100%, quindi produce risultati affidabili", fanno sapere i ricercatori.
(Unioneonline/L)