Il governatore della Liguria Giovanni Toti vuole far ricostruire il ponte Morandi, crollato lo scorso 14 agosto portando via con sé 43 vite, alla società Autostrade per l'Italia.

Di Maio, che sin dal giorno del crollo ha dato il via a una dura battaglia contro l'azienda dei Benetton, facendo partire le procedure per la revoca della concessione, gli risponde a muso duro su Twitter. "Toti vuol far ricostruire il ponte ad Autostrade? Lo dica alle famiglie delle vittime. A rifarlo dovrà essere un'azienda di Stato". Si pensa a Fincantieri.

"C'è chi parla troppo, fa poco, e mistifica la realtà. Quel ponte è ancora oggi nella concessione di Autostrade, che deve pagare la ricostruzione", ha replicato il governatore ligure.

Poi Toti, trait d'union tra Forza Italia e Lega nel centrodestra, berlusconiano molto vicino al leader del Carroccio, ha chiarito la sua posizione: "Il ministro Luigi Di Maio sa bene che al di là delle chiacchiere quel ponte è ancora oggi nella concessione di Autostrade, che deve pagare la ricostruzione e presentare un piano lavori. Che poi lo possa fare Fincantieri o un'altra azienda di Stato, già abbiamo detto di essere d'accordo".

Il governatore, alla guida di un'istituzione locale che ha come obiettivo una ricostruzione il più immediata possibile della struttura, non può che rivolgersi ad Autostrade, ancora oggi società concessionaria di quel tratto di strada. Questo in sintesi il discorso di Toti.

"Genova e la Liguria non possono aspettare anni di liti giudiziarie o di dibattito parlamentare per riavere il proprio ponte. Grazie a ragionamenti come questo qualcuno ci ha già fatto perdere tante opportunità, vedi la Gronda. Non si onora la memoria delle vittime ritardando la ricostruzione. Dal governo mi aspetto fatti, non parole e men che meno polemiche", ha aggiunto Toti, ospite dell'emittente ligure Primocanale.

Dove ha anche svelato un retroscena: "Tutti sanno che sono già in corso contatti tra Società Autostrade, che ha ancora la titolarità del ponte (io non gliela posso espropriare, forse Di Maio sì) e società pubbliche importanti come Fincantieri e Cassa Depositi e Prestiti".

(Unioneonline/L)

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