Francesca Fioretti, compagna di Davide Astori e madre della loro bambina, commenta duramente le indiscrezioni sulla perizia medica secondo cui la morte del calciatore della Fiorentina ex Cagliari "non poteva essere evitata".

Si tratta, sostiene, di una "interpretazione parziale e contraddittoria di una perizia medica che rappresenta a ogni modo solo una di quelle di cui dispone la magistratura".

"In questi anni - scrive in un post su Instagram - ho sempre voluto evitare dichiarazioni pubbliche sulla morte di Davide e sul processo in corso. Ho sempre confidato che l’onestà e la pulizia che Davide ha dimostrato fuori e dentro il campo avrebbero portato a risposte altrettanto oneste e pulite. È ancora così, ho ancora fiducia che accada. Leggo in queste ore notizie che non sarebbero dovute essere divulgate".

"Resto stupita - continua - da questo passo così avventato e dal fatto che venga fornita un’interpretazione parziale e contraddittoria di una perizia medica che rappresenta a ogni modo solo una di quelle di cui dispone la magistratura. Il processo in corso serve ad arrivare a una verità, che non sarà consolatoria in ogni caso: l’idea che la morte di Davide potesse essere evitata aumenta persino il dolore. Ma se esisteva anche la più piccola possibilità che avesse a disposizione un minuto in più, un’ora in più o la sua vita intera, io credo che quella possibilità dovesse essere esplorata, che lui meritasse di averla e che tutto ciò che l’ha ostacolata debba in caso venire alla luce. Per lui e per evitare che succeda di nuovo".

"Nutrivo molti dubbi - conclude - sull’essere presente di persona alla prossima udienza, ora sento di dover essere lì, a dimostrare simbolicamente, con forza e senza rancore, che è solo in quell’aula che la verità potrà essere accertata, accettata e condivisa. Il passato e il futuro ci chiedono di essere coraggiosi".

La perizia sarà discussa il 4 febbraio prossimo al processo con rito abbreviato che vede imputato con l'accusa di omicidio colposo il professor Giorgio Galanti, in qualità di direttore sanitario della medicina dello sport dell'Azienda ospedaliero universitaria di Careggi.

(Unioneonline/D)
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