Sono scappati come nei film, forando il muro della cella e calandosi con lenzuola annodate.

Evasione nelle prime ore di ieri notte dalla casa circondariale di Bellizzi, ad Avellino: a scappare sono stati tre detenuti - due dell'Est europeo e l'ultimo marocchino - che erano ristretti nella prima sezione penale.

Il terzo è stato già riacciuffato dai carabinieri, appena dopo l'evasione, dopo l'allarme della Polizia Penitenziaria. I due dell'est sono invece ancora in fuga mentre è scattata subito una maxi operazione delle forze dell'Ordine e della Polizia Penitenziaria con posti di blocco e controlli a bus e treni.

"Non servono studi accademici per dire che i detenuti vanno rieducati offrendo loro telefonini, lavoro e umanizzazione della pena, che già esistono nel vigente ordinamento penitenziario”, scrivono in una nota il presidente del sindacato di Polizia Penitenziaria Uspp, Giuseppe Moretti, e il segretario regionale della Campania, Ciro Auricchio. Non dotare la Polizia Penitenziaria di idonee risorse umane e strumentali “significa essere miopi rispetto a chi fa spregio delle leggi e delle regole penitenziarie e favorire colpevolmente evasioni e disordini ormai all'ordine del giorno".

"Spiace - sottolineano - l'assordante silenzio in cui vengono lasciati gli agenti che restano troppo spesso gli unici a pagare senza avere colpe sullo stato di sicurezza delle carceri. È da tempo che denunciamo lo stato di abbandono delle carceri in Campania sia in termini di personale, mancano 600 agenti di polizia penitenziaria in regione, sia in termini di strumenti tecnologici avanzati", concludono i due sindacalisti.

(Unioneonline/D)

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