"Un processo politico".

Così Matteo Salvini ha definito le motivazioni con cui la Cassazione ha accolto il ricorso della Procura di Genova, ordinando al Riesame del capoluogo ligure di esprimersi nuovamente sul tesoretto del Carroccio.

E la Lega ha chiesto un incontro al presidente della Repubblica Sergio Mattarella non appena il Capo dello Stato torna dal suo viaggio nei Paesi baltici: la sentenza, spiegano dai vertici di via Bellerio, è un tentativo per "mettere fuori gioco il primo partito italiano", ed è su questo che il Carroccio vuole sensibilizzare il Quirinale.

Mattarella non ha lasciato trapelare commenti sulla irrituale richiesta leghista. È noto infatti che il Colle non può intervenire su sentenze della magistratura.

LA VICENDA - Per il tribunale ligure 49 milioni dei fondi della Lega sono stati accumulati grazie a una truffa ai danni dello Stato sui rimborsi ai partiti per i contributi elettorali.

I soldi, ha scritto la Cassazione, vanno sequestrati "ovunque siano".

"Quarantanove milioni non ci sono - aveva ribattuto Salvini -. Posso fare una colletta. È un processo politico su fatti di più dieci anni fa e su soldi che non ho mai visto. Posso portare i soldi dati dai pensionati a Pontida per comprare magliette, cappellini e patatine fritte".

Tramite Facebook anche l'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi ha voluto dire la sua: "Si sono scandalizzati per l'aumento di un centesimo sui sacchetti di plastica ma nessuno apre bocca sulla Lega che deve 49 milioni ai cittadini. Lo dice una sentenza, non il Pd".

"Questo grande richiamo all'onestà sembra essere venuto meno - ha proseguito il senatore Pd-. Avevano promesso che sarebbero venuti a riferire ma aspettiamo Bonafede sui suoi rapporti con Lanzalone, Trenta sul suo passato e Salvini che racconti che fine hanno fatto i soldi della Lega. Salvini chiude i porti ma aprisse il portafogli, quei soldi sono dei cittadini".

(Unioneonline/D)

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