«Sta meglio. Le conseguenze potevano essere peggiori».

Parla la famiglia di Luca Campana, il 31enne di Candelo, in provincia di Biella, ferito da un colpo d'arma da fuoco partito accidentalmente dopo una festa di Capodanno nel Biellese, a Rosazza. Uno sparo proveniente dalla mini-pistola del deputato FdI Emanuele Pozzolo, passato intorno all'1.30 per i saluti. Campana, genero di un agente della scorta del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, era alla festa familiare, allargata anche ai parenti degli agenti.

Il cenone era finito, avevano sparecchiato e alcuni se n'erano già andati, nessuno si sarebbe aspettato un incidente simile. L'idea di festeggiare tutti insieme, senza scegliere tra lavoro e parenti, per la scorta era sembrata buona. Così Francesca Delmastro, sindaca di Rosazza, aveva affittato i locali dell'ex asilo, ora della Pro Loco, per accogliere tutti, a partire dal fratello sottosegretario con la scorta.

Per questo Campana, elettricista specializzato e genero di un agente, era lì. «Non ho mai toccato l'arma di Pozzolo. Non l'ho mai nemmeno sfiorata, figuriamoci raccoglierla da terra», si è difeso smentendo le parole di Pozzolo e confermando altre testimonianze secondo cui ad avere in mano la pistola sarebbe stato proprio il deputato FdI.

Ora, sottolinea la famiglia, il primo pensiero di Campana «è tornare al lavoro e soprattutto a una vita normale». «È parecchio scosso - riferiscono i familiari -. Deve realizzare quanto gli è capitato. Lo spavento in quel momento è stato parecchio. Anche la moglie era scossa per quanto successo. Ora lui vuole soltanto dimenticare e lasciarsi alle spalle questa disavventura». Le modalità dell'incidente l'hanno provato e si è aggiunto il clamore mediatico della vicenda. Finora non ha deciso se presentare querela.

«Abbiamo sessanta giorni di tempo - spiega l'avvocato Marco Romanello, che lo segue -. Prenderemo una decisione quando si sarà ripreso». I familiari comunque confermano che «per fortuna sta meglio, nonostante il grande spavento». Subito dopo l'incidente era stato portato all'ospedale di Ponderano (Biella). Gli avevano estratto il proiettile, finito dietro una sua gamba, quasi all'altezza di un gluteo. Dimesso già il primo gennaio, con una decina di giorni di prognosi, sta affrontando la convalescenza nella sua casa di Candelo, circondato dai familiari, impegnati a fargli dimenticare questo inizio d'anno.

(Unioneonline/D)

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