Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha chiesto l'archiviazione della nuova accusa di abuso d'ufficio contestata dalla Procura Generale nell'atto di conclusione indagini che gli è stato notificato due settimane fa nell'ambito dell'inchiesta per la Piastra di Expo.

La nuova ipotesi di reato - si legge nella memoria difensiva depositata oggi - arriva "a conclusione di una affannosa ricerca di una nuova imputazione, a tempi abbondantemente scaduti... È come l'elisir di Dulcamara: vale per tutte le occasioni in cui non c'è niente di meglio".

Il riferimento è al personaggio dell'opera lirica "L'elisir d'amore di Gaetano Donizetti, che vende una pomata miracolosa che ha il pregio di far innamorare, un ciarlatano che si finge medico, offrendo soluzioni per tutti.

Nella memoria depositata dai legali del primo cittadino del capoluogo lombardo si legge che la nuova accusa di concorso in abuso d'ufficio contestata all'allora amministratore delegato di Expo e all'ex manager Angelo Paris è "infondata", come quella di turbativa d'asta già archiviata.

Secondo gli avvocati del sindaco, "è determinata da un accanito tentativo della Procura generale di giustificare a ogni costo la decisione di avocare gli atti".

La nuova accusa di concorso di abuso di ufficio è scaturita da una rivalutazione degli stessi fatti che ha portato anche alla richiesta di archiviazione per l'originaria

imputazione di turbativa d'asta.

(Unioneonline/F)

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