Non ce l'ha fatta Federica, una bimba di 5 anni di Taranto che lottava contro una neoplasia al cervello a cui recentemente si era aggiunta un'infezione da Covid-19.

La piccola è morta ieri all'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari dopo un calvario durato circa un anno, e nonostante gli interventi chirurgici e le terapie seguite anche all'ospedale Bambin Gesù di Roma.

E ancora una volta è scattata l'indignazione di cittadini e associazioni, con una protesta portata avanti anche sui social e che collega la malattia di Federica alle emissioni nocive dell'ex Ilva invocando la chiusura della fabbrica.

Alla fine di novembre un altro bambino del rione Tamburi, a ridosso del siderurgico, Vincenzo di 11 anni, era morto per un linfoma linfoblasito primitivo nelle ossa. Era ricoverato a Roma. Al ritorno della salma a Taranto in migliaia si erano radunati nel quartiere per porgergli l'ultimo saluto e la foto di alcuni bambini che si aggrappavano al vetro del carro funebre piangendo e invocando il nome dell'amichetto aveva fatto il giro del web.

Ora "l'ennesimo lutto - commenta l'associazione Genitori Tarantini Ets - ha colpito l'intera comunità tarantina. È una strage degli innocenti a Taranto: in poche settimane l'uno dall'altro due bambini sono tornati in città dal loro viaggio della speranza, avvolti da raso bianco, vestiti con il loro abito più bello, chiusi nelle bare bianche".

(Unioneonline/v.l.)
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