A Bari la Guardia di Finanza ha sequestrato beni per 846mila euro ad un odontoiatra, Giuseppe Azzone, e per 329mila euro all'ingegnere informatico Tommaso Carbone che avrebbero evaso il fisco con la creazione di un sistema gestionale fraudolento che permette di occultare le somme di denaro ricevute senza il rilascio della fattura.

La misura contesta il reato di dichiarazione fraudolenta per gli anni d'imposta dal 2015 al 2019. Secondo l'accusa, Azzone avrebbe omesso parte dei compensi percepiti utilizzando un programma gestionale, ideato dall'ingegnere informatico e che crea un sistema di contabilità diverso da quello ufficiale.

Con il software si potevano mantenere due distinti archivi informatici: uno principale contenente i "dati in chiaro" con relativa emissione della fattura fiscale, e uno che poteva memorizzare, su supporti esterni facilmente rimovibili, i dati relativi alle operazioni non annotate nella contabilità ufficiale del professionista.

Nel corso delle indagini sono state importanti anche le testimonianze dei pazienti che hanno dichiarato di aver fatto diversi pagamenti in contanti senza mai ricevere una fattura.

(Unioneonline/v.f.)

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