Monopolizzavano i trasporti per la Sardegna attraverso un sistema di minacce ed estorsioni mafiose.

I carabinieri del comando provinciale di Latina, su disposizione del gip di Roma, hanno arrestato cinque persone accusate a vario titolo dei reati di estorsione ed illecita concorrenza con minaccia o violenza, commessi con l'aggravante del metodo mafioso.

L'indagine della Dda di Roma riguarda un gruppo criminale che operava nell'ambito del Mercato ortofrutticolo di Fondi (Mof).

I militari hanno proceduto, inoltre, al sequestro di quote di due società di trasporto, la 'Anna trasporti S.r.l.' e la 'D'Alterio trasporti S.r.l.s'.

Gli arresti rientrano nell'indagine "Aleppo 2", che aveva fatto emergere il condizionamento ambientale imposto con il metodo mafioso dalla famiglia d'Alterio sull'indotto del Mof, ottenuto grazie anche a radicati collegamenti con i clan camorristici casertani.

Gli accertamenti hanno dimostrato che gli indagati esecitavano, mediante intimidazioni, il controllo del mercato ortofrutticolo di Fondi.

Le misure sono state eseguite tra Fondi, Formia, Pontecorvo e Caivano.

Il gruppo familiare capeggiato da Giuseppe d'Alterio, detto "Peppe o' marocchino", ha esercitato, secondo le indagini, un potere intimidatorio di tipo mafioso per monopolizzare i trasporti da e per il mercato, in particolare nelle tratte della Sardegna e per Torino, imponendo una vera e propria provvigione, cinque euro a pedana, per i movimenti effettuati dalle altre ditte.

La Dda di Roma ha inoltre accertato che il gruppo criminale aveva costituito una nuova ditta, fittiziamente amministrata da prestanomi, ma di fatto gestita dallo stesso Giuseppe d'Alterio benché all'epoca ancora sottoposto agli arresti domiciliari.

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata