Scattano gli arresti, in Marocco, da parte della Gendarmerie Royale in un blitz in collaborazione con la polizia: 23 persone sono finite in manette con l'accusa di estorsione a sfondo sessuale a danno di alcuni cittadini italiani.

Alle vittime erano arrivate richieste di amicizia da parte di utenti che si presentavano come giovani e belle ragazze; dopo una serie di conversazioni attraverso video, che si facevano via via sempre più intime, partiva la richiesta di denaro.

E ogni volta era accompagnata da minacce: "Se non paghi pubblico sulle bacheche Facebook dei tuoi parenti e dei tuoi amici i nostri video compromettenti".

Dalle indagini sono quindi emersi i nomi degli estorsori ed è stato tracciato il percorso del denaro, che arrivava in Marocco, luogo in cui sono stati portati a termine gli arresti.

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(Unioneonline/s.s.)
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