Cinque esponenti di Fratelli d'Italia si sono presentati in un cinema di Spilimbergo, in provincia di Pordenone, indossando divise fasciste e naziste.

Al cinema in questione si proiettava “Comandante”, diretto da Edoardo De Angelis con Pierfrancesco Favino come protagonista, film che narra le gesta belliche di Salvatore Todaro, comandante del nuovo sommergibile Cappellini nella Seconda Guerra mondiale. 

Uno dei “figuranti”, Bruno Cinque, ha orgogliosamente rivendicato la scelta postando un messaggio con un significativo corredo di foto: «Abbiamo presenziato per una comparsa scenica con alcuni elementi delle associazioni d'arma e alcuni amici in uniforme storica», ha spiegato.

Ma l’accaduto ha innescato aspre polemiche politiche.

Il primo a intervenire è stato il segretario regionale di Sinistra italiana Sebastiano Badin, che ha annunciato una interrogazione parlamentare. Poi il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell'Alleanza Verdi Sinistra e la deputata Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd.

In note diverse hanno tutti messo in comparazione quanto avvenuto alla prima della Scala, a Milano, dove uno spettatore è stato identificato dalla Digos per aver urlato «Viva l’Italia antifascista», e il caso di Spilimbergo.

«Il fatto che il gesto sia pure stato rivendicato con orgoglio sui social da un esponente di Fratelli d'Italia – il commento di Debora Serracchiani - lascia interdetti sui valori di riferimento di chi ha organizzato la messa in scena. Non si tratta di gridare 'al lupo' ma di prendere atto che c'è uno scivolamento rispetto ai principi fondativi della Repubblica e che sempre più si tollerano rievocazioni in chiave positiva di un passato sciagurato. E per chi si dichiara antifascista c'è un sorriso di compatimento oppure – conclude - l'identificazione».

(Unioneonline/l.f.)

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