All'apparenza prete missionario, in realtà narcotrafficante.

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, in collaborazione con i funzionari dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno individuato il finto prete all'aeroporto di Fiumicino.

L'uomo di chiesa, con tanto di collarino ecclesiastico, ha detto di avere la cittadinanza americana e di essere giunto a Roma dal Mozambico dopo un impegnativo viaggio missionario.

I documenti però non confermavano questa versione: le Fiamme Gialle hanno deciso di perquisire il bagaglio, nonostante l'uomo continuasse ad esibire la croce che indossava al collo minacciando la "scomunica" nei confronti dei Finanzieri che, a suo dire, stavano "compiendo un sacrilegio".

I sospetti delle forze dell'ordine si sono dimostrati fondati: all’interno dell’imbottitura della borsa porta computer il finto prete nascondeva, in appositi doppifondi, circa tre chilogrammi di eroina purissima, che avrebbe garantito ai trafficanti guadagni per oltre 1 milione di euro.

(Unioneonline/D)

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