Condannato in primo grado per violenza sessuale, la sentenza è stata ribaltata dalla Corte d’Appello perché la vittima, con il suo comportamento, lo avrebbe indotto a “osare”.

Fa discutere la sentenza di un giudice torinese che ha annullato la condanna a 2 anni e 2 mesi per un episodio che vede coinvolti due giovani e risale al 2019.

I ragazzi si conoscevano da tempo e lui avrebbe abusato dell’amica nel bagno di un locale nel centro del capoluogo piemontese. Secondo i giudici d’Appello, tuttavia, la ragazza “alterata per un uso smodato di alcol provocò l’avvicinamento del giovane che la stava attendendo dietro la porta”.

Come? Lasciò la porta del bagno socchiusa.

L’imputato, inoltre, “non ha negato di avere abbassato i pantaloni dell’amica”, ma secondo il giudice “nulla può escludere che sull’esaltazione del momento la cerniera, di modesta qualità, si sia deteriorata sotto forzatura”.

Il sostituto procuratore Nicoletta Quaglino ha impugnato la sentenza facendo ricorso in Cassazione. Anche perché la ragazza afferma di avergli detto chiaramente: “Non voglio”.

(Unioneonline/L)

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