Nove persone, indagate a vario titolo per “produzione, detenzione, cessione di sostanze stupefacenti” e “porto e detenzione abusiva di armi comuni da sparo”, sono le destinatarie di ordinanze di applicazione di misure cautelari eseguite stamattina in provincia di Reggio Calabria dai carabinieri del Comando provinciale.

L’operazione “Good” era cominciata nel gennaio dell’anno scorso quando – durante un controllo su strada – i militari di Nicotera Marina avevano fermato due minorenni provenienti dalla piana di Gioia Tauro, erano in possesso di alcuni grammi di marijuana. Immediati accertamenti hanno permesso di risalire all’identità di uno degli odierni indagati, ritenuto colui che aveva ceduto lo stupefacente ai due sedicenni.

Le indagini hanno consentito di ricostruire un quadro dettagliato che ha coinvolto un intero nucleo familiare i cui componenti sarebbero protagonisti di almeno 30 episodi di cessione, acquisto o detenzione di sostanze stupefacenti di varia tipologia, in particolare marijuana e hashish.

E sono anche ritenuti responsabili di aver detenuto armi comuni da sparo, precisamente due fucili e una pistola, alcune delle quali portate lungo la pubblica via. Due degli indagati, inoltre, si erano vantati di avere fatto, nella notte di Capodanno del 2021, un tiro al bersaglio contro la segnaletica stradale in Contrada Tubà, frazione di Anoia dove vive la famiglia.

Gli accertamenti tossicologici sulle piante sequestrate ha permesso di stabilire un THC pari a quasi 5.000 dosi. Due indagati sono finiti in carcere, 5 ai domiciliari e per due è stato disposto l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

(Unioneonline/s.s.)

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