La Polizia di Stato di Bari ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, ai domiciliari e all'obbligo di dimora, nei confronti di 20 soggetti, esponenti di rilievo ed appartenenti al clan "Capriati".

Questi sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso e dall'uso delle armi, porto e detenzione di armi da guerra, estorsioni, associazione per delinquere, aggravata, finalizzata alla perpetrazione di furti.

Le indagini, condotte dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile, hanno interessato i componenti del clan che opera nei quartieri "Murat", "Città Vecchia" e "Carrassi" di Bari, diretto dal pregiudicato Capriati Filippo.

L'organizzazione, "con la forza dell'intimidazione - si legge in una nota della polizia - ha acquisito, attraverso una società, il controllo del servizio di assistenza e viabilità, connesso ai traffici ed alle operazioni portuali, all'interno del porto di Bari; ha imposto l'acquisto di merci a diversi commercianti operanti nel quartiere 'Carrassi' di Bari" e ha obbligato "i commercianti delle feste patronali (quale la Sagra per la Festa di San Nicola) ad acquistare merci".

Il clan era anche dedito allo spaccio di droga, proveniente in particolare dalla Campania, trafficando "cospicue forniture di cocaina, hashish, marijuana ed eroina destinate allo spaccio al dettaglio".

Oltre alla droga, sono stati sequestrati un fucile mitragliatore, un fucile a canne mozze e 10 pistole, oltre a numeroso munizionamento, e recuperata parte della refurtiva.

(Unioneonline/D)
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