Ieri la svolta dopo settimane di indagine, con il fermo disposto dai carabinieri per Vito Clericò, 65 anni, accusato per l'omicidio e l'occultamento di cadavere di Marilena Rosa Re, la promoter 58enne di Castellanza scomparsa in provincia di Varese il 30 luglio scorso.

Oggi il ritrovamento del corpo della donna, decapitato e sepolto in un orto di proprietà di Clericò. Le ricerche, condotte dai Ris di Parma, erano scattate in seguito alle molte incongruenze riscontrate nel racconto dell'uomo, amico e vicino di casa della vittima, ascoltato per ore ieri prima di essere arrestato; a incastrarlo, alcuni schizzi di sangue ritrovati sui suoi jeans.

È stato poi lo stesso 65enne a indicare agli inquirenti il punto dove scavare.

Il capitano dei carabinieri di Busto Arsizio, Marco D'Aleo, ha precisato che "per il 90% il corpo trovato appartiene alla promoter, ma bisognerà attendere la conferma dal test del dna".

Domani è prevista l'udienza di convalida del fermo dell'uomo.

I due si erano conosciuti anni fa sul lavoro: Marilena si occupava di promozioni nei supermercati e centri commerciali di Varese e dell'Alto Milanese, Clericò è un ex dipendente di un supermercato in pensione.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, nel 2014 la donna aveva affidato al presunto omicida 90mila euro che il 31 luglio 2017, il giorno dopo la sua scomparsa, doveva versare all'Agenzia delle Entrate per saldare un debito col Fisco.

Né la famiglia né il marito della vittima, spiegano i magistrati, ne erano al corrente.

Negli ultimi tempi Marilena sarebbe però venuta a sapere che l'amico aveva speso l'intera somma; fatto che durante l'interrogatorio Clericò ha giustificato dicendo di aver utilizzato quei soldi per pagare diverse bollette.

L'uomo aveva raccontato anche di aver ricevuto una telefonata dall'amica e che, su sua richiesta, la mattina di domenica 30 luglio era andato a prenderla a casa a Castellanza per accompagnarla in piazza a Garbagnate Milanese, dove lei si sarebbe allontanata a piedi facendo perdere le sue tracce.

Una versione smentita dalle indagini: dall'analisi dei tabulati, infatti, non emerge alcuna chiamata della vittima a Clericò e inoltre non c'è traccia della scena descritta dal sospettato nelle immagini riprese dalle telecamere della piazza di Garbagnate.

Una cosa per i carabinieri è però certa: il giorno della scomparsa il pensionato si trovava a Castellanza, mentre dall'analisi delle tracce ematiche è emerso un altissimo livello di compatibilità tra gli schizzi di sangue sui suoi pantaloni e il dna di Marilena. Di qui, l'arresto.

(Redazione Online/m.c.)
© Riproduzione riservata