Trovati i resti di un’altra vittima del disastro sulla Marmolada nel corso della ricognizione “vista udito”, una tecnica speciale utilizzata da una squadra interforze per cercare eventuali tracce non ancora individuate dai frequenti sorvoli di droni ed elicotteri.

Dovrebbero arrivare già domani mattina i primi risultati dal Ris di Parma per ricondurre tutti i reperti sia organici che tecnici alle vittime (attualmente quelle accertate sono dieci, di cui 4 riconosciute dai familiari e 6 non identificate, mentre il disperso è uno). La fase successiva sarà comparare questi Dna con quelli prelevati ai parenti per dare un nome ai corpi ancora non identificati.

Stamattina è stata trovata anche altra attrezzatura, presumibilmente appartenente ai dispersi. Il tutto è stato recuperato, trasportato a valle e consegnato per le analisi.

INTERVENTO PERICOLOSO – I 14 operatori con i 2 cani della Guardia di Finanza specializzati hanno eseguito un intervento particolarmente rischioso, dato che una parte della calotta interessata dal disastro grava ancora sul pendio sottostante.

Le condizioni meteo sono fortunatamente ideali: ieri notte è piovuto, quindi il terreno è stato ripulito da polvere e pietrisco, la temperatura si è abbassata, il cielo è terso e non c'è vento.

Coinvolti nelle operazioni via terra il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza con due unità cinofile, il Centro Addestramento Alpino di Moena della Polizia di Stato, i Vigili del Fuoco permanenti di Trento e il Soccorso Alpino dell'Arma dei Carabinieri. 

(Unioneonline/D)

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