È tornato al lavoro Alessio Porcelli, il capostazione di Corato coinvolto nell'indagine sul disastro ferroviario del 12 luglio 2016, quando due treni si scontrarono all'altezza di Andria, in Puglia. Morirono 23 persone, e 50 rimasero ferite.

A stabilire l'annullamento della sospensione è stato il giudice, che inoltre ha condannato Ferrotramviaria Spa al pagamento degli arretrati nel periodo in cui Porcelli non ha lavorato.

L'uomo è indagato assieme ad altre persone, il capostazione di Andria, un macchinista, altri tecnici e amministratori di Ferrotramviaria: sono accusati a vario titolo per disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni personali colpose plurime e omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.

Secondo il tribunale, il fatto che Porcelli sia indagato in un procedimento penale non basta a determinare la sospensione dal posto di lavoro.

L'INCHIESTA - Intanto la magistratura di Trani continua a indagare sulla strage.

Per i pm, alla base dell'incidente, c'è stato un errore umano determinato "dall'omissione della collocazione di impianti e apparecchiature tecnologiche deputate alla protezione della marcia dei treni e idonee a evitare il disastro ferroviario".

(Redazione Online/D)

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