Ha inizio a Roma davanti alla prima Corte d'Assise il processo sull'omicidio di Luca Sacchi, il giovane ucciso con un colpo di pistola alla testa lo scorso 23 ottobre a Roma.

Cinque gli imputati: la fidanzata Anastasiya Klymenyk, accusata di violazione della legge sugli stupefacenti, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, autori materiali dell'aggressione, Marcello De Propris, accusato di concorso in omicidio per avere dato l'arma utilizzata da Del Grosso, e il padre Armando, accusato di detenzione di sostanze stupefacenti.

Un sesto imputato, Giovanni Princi, amico di infanzia di Sacchi e regista della trattativa con i pusher di San Basilio, ha ottenuto di essere giudicato con il rito abbreviato.

"ATTIENITI AI PIANI" - Il processo è stato aggiornato al prossimo mese di giugno ma da una informativa dei carabinieri, depositata dalla procura di Roma, è già emerso un primo importante elemento: cinque giorni prima dell'omicidio, Sacchi e la fidanzata erano stati a Casal Monastero, quartiere dove vivono i pusher Del Grosso e Pirino, presumibilmente per incontrarli.

Dall'analisi del traffico telefonico sia il telefono di Sacchi che quello di Anastasya tra le 15.30 e le 16 del 18 ottobre hanno impegnato i ponti ripetitori installati in via Acuto e via Saccomuro, nella zona di Casal Monastero.

Nello stesso orario sono state agganciate le utenze di Del Grosso e Pirino in via Acuto "a dimostrazione che l'incontro tra i due gruppi è verosimilmente avvenuto", scrivono gli inquirenti.

Quel giorno, inoltre, dal telefono di Luca sono state effettuate su Google Maps ricerche relative al percorso stradale per raggiungere dall'Appio Latino la frazione di Casal Monastero. Poche ore prima lo stesso personal trainer aveva inviato un messaggio alla fidanzata in cui le chiedeva di "attenersi ai piani". E ancora, "spero tu faccia come mi hai detto, se no ti meno, se scopro che hai fatto le cose a ca**o senza di me...".

IL PRIMO INCONTRO - Oggi a piazzale Clodio c'è stato il primo incontro tra la fidanzata e la famiglia di Sacchi. Per l'intera udienza si sono, di fatto, ignorati.

Al termine, la mamma di Luca non ha retto la tensione accumulata ed è scoppiata in lacrime su una panchina del tribunale: "Ci ha fatto male rivederla - hanno commentato i genitori -. Così fredda, non ci ha nemmeno degnato di uno sguardo".

(Unioneonline/D)
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