Un risarcimento, tra interessi, Iva e cassa previdenza, che si aggira attorno ai 400mila euro.

È quanto Annamaria Franzoni, condannata nel 2008 in via definitiva a 16 anni per l'omicidio del figlio Samuele, commesso a Cogne nel 2002, dovrà pagare all'avvocato Carlo Taormina.

Lo ha deciso il giudice del Tribunale civile di Bologna Giuseppina Benenati.

La cifra riguarda il compenso professionale (275mila euro) mai percepito da Taormina per averla difesa nel processo sul "delitto di Cogne".

L'avvocato aveva chiesto una somma maggiore che ammontava a circa un milione di euro ma il giudice ha deciso per un risarcimento minore. Per questo Taormina potrebbe impugnare la sentenza.

Franzoni, condannata per l'omicidio del figlioletto Samuele, fu assistita da Taormina nel processo fino a quando il penalista non rinunciò definitivamente al mandato, il 23 febbraio 2007.

L'avvocato, nel 2013, assistito dal figlio Giorgio, aveva citato in giudizio la donna chiedendo onorari mai pagati per circa 700mila euro, di cui 14mila riferibili al marito Stefano Lorenzi per alcune querele seguite dal legale.
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