"Non è giusto demonizzare intere località balneari, dalla Sardegna alla Romagna. Non è giusto continuare a parlare delle discoteche, con quel pregiudizio vetusto come se i locali fossero dei gironi dell'Inferno dantesco capaci di infettare non solo di virus ma di malcostume. Quelle situazioni, almeno a Riccione, sono storia vecchia".

Lo ha detto il sindaco di Riccione, Renata Tosi, a proprosito dell'aumento di casi leagti al coronavirus.

"I locali d'intrattenimento, oggi, sono imprese economiche sempre più qualificate, i titolari sono imprenditori che hanno investito e assunto. Non è giusto - ha aggiunto Tosi - trattare come untori i cittadini italiani che sono andati in vacanza". Da sindaca di Riccione, prosegue, "mi sento pienamente e doverosamente chiamata in causa quando si parla di vacanza e quando si parla di intrattenimento. Per noi significano lavoro, economia, impresa, sussistenza per la comunità".

Secondo Tosi si sta assistendo ad una campagna "allarmista". "Ho sentito diversi esperti, compreso Brusaferro, sostenere che questo aumento di casi era atteso. Se atteso e prevedibile - domanda il sindaco - allora mi chiedo, non era forse più gestibile di qualcosa di inatteso? Dopo otto mesi, questa gestione della pandemia non può più reggere. Servono soluzioni, non uno stato di emergenza perenne".

(Unioneonline/F)
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