Svolta nelle indagini sul crollo del Ponte Morandi, il viadotto genovese collassato lo scorso 14 agosto, causando la morte di 43 persone.

Tra i reperti catalogati dai periti della procura del capoluogo ligure e i consulenti ne è stato trovato uno che potrebbe essere la prova chiave dell'intera inchiesta.

Si tratta del reperto numero 132, che mostrerebbe un avanzato stato di corrosione dei cavi di acciaio dentro uno strallo di cemento armato.

Corrosione, secondo i militari della guardia di finanza, dovuta a manutenzioni carenti.

Il reperto - che verrà inviato a Zurigo, in Svizzera per essere sottoposto ad analisi approfondite - potrebbe confermare l'ipotesi degli inquirenti, secondo cui il crollo del viadotto è stato causato dalla rottura degli stralli (i tiranti alla sommità della struttura) in cattive condizioni da anni.

Per rinforzarli erano in programma dei lavori di manutenzione, che sarebbero dovuti partire tra la fine di quest'anno e l'inizio del 2019.

(Unioneonline/F)

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