Andrea Crisanti, microbiologo romano di 66 anni, docente all’università di Padova, è balzato alle cronache durante la pandemia in Italia per le sue opinioni spesso controcorrente rispetto a molti dei pareri che si sono susseguiti soprattutto in televisione. Ancora oggi è uno dei pochi a predicare prudenza sulle riaperture non controllate, pur riconoscendo che i dati attuali sono rassicuranti.

Consulente della Regione Sardegna per la campagna di screening “Sardi e sicuri”, la sua recente proposta di geolocalizzare i cittadini nei locali pubblici ha fatto infuriare i partiti di destra. Ha spiegato a L’Unione Sarda la sua posizione.

Professor Crisanti, di recente ha detto che il numero dei contagi in Italia non quadra. Perché?

“Basta guardare i numeri. In Inghilterra si registrano circa 6mila casi al giorno con 800mila tamponi, quasi tutti molecolari. Noi ne facciamo 200mila, in prevalenza antigenici. Da noi ci sono un centinaio di morti al giorno, in Inghilterra mai più di una decina. Non fotografiamo la situazione per quella che è”.

Ma negli ospedali i numeri sono in continuo miglioramento.

“La situazione oggi è decisamente migliore, è innegabile, grazie all’impatto della vaccinazione. Abbiamo sempre meno malati gravi perché gran parte della popolazione a rischio è stata vaccinata. Ma i politici non hanno alcun merito, senza i vaccini saremmo in una situazione drammatica”.

Cosa manca in Italia?

“Facciamo pochi tamponi, ancor meno molecolari, e li facciamo male. Non abbiamo sviluppato un sistema adeguato di tracciamento e siamo molto indietro anche sul sequenziamento che ci permette di individuare le varianti”.

In Sardegna?

“La Sardegna ha fatto un’operazione meritoria con lo screening, ma non accompagnata da un adeguato potenziamento dei tamponi molecolari”.

Che bilancio traccia dell’operazione di screening Sardi e sicuri?

“Lo screening è stato utile per ridurre la trasmissione virale, per sensibilizzare le persone e per creare una struttura di sorveglianza che nessun’altra Regione in Italia ha. Resta il limite della dipendenza dai test rapidi, io avevo anche suggerito di implementare i molecolari ma evidentemente non è stato possibile anche per carenze strutturali”.

Lei ha detto che i test antigenici sono inefficaci. L’opposizione in Regione, alla luce di alcune sue dichiarazioni sui test rapidi, ha chiesto al governatore di interromprere lo screening.

“Io ho sempre detto che i test rapidi hanno un loro valore. Sono contrario ad utilizzarli per fare tracciamento o sorveglianza tra il personale sanitario e delle Rsa, ma sono utili per fare un’operazione di screening sulla popolazione, per capire quanto circoli il virus in un determinato territorio”.

Cosa aspettarci dall’autunno: sarà come l’anno scorso o veramente ci stiamo lasciando virus e lockdown alle spalle?

“Mi auguro che ci stiamo lasciando davvero la stagione dei lockdown alle spalle, ma è presto per cantare vittoria. Dipende da due fattori: la durata della protezione offerta dai vaccini e l’eventuale sviluppo di varianti che sfuggano ai vaccini. Sappiamo che i guariti non si reinfettano per almeno un anno, e questa è una buona notizia”.

I vaccini coprono le attuali varianti in circolazione?

"I vaccini contro le varianti attualmente in circolazione funzionano. Ci si può infettare, ma mai in maniera grave”.

Contrario o favorevole alla riapertura delle discoteche?

“Non voglio commentare singoli provvedimenti, sono decisioni politiche”.

Sulla campagna vaccinale nazionale, meglio Arcuri o Figliuolo?

“E’ un dibattito sterile. Arcuri ha pagato una drammatica carenza di vaccini, per cui le due gestioni sono imparagonabili. Una cosa si può dire: l’Italia ha un sistema sanitario paragonabile a quello di Francia, Germania e Spagna e stiamo vaccinando più o meno con la stessa frequenza. Stiamo facendo quello che il nostro sistema ci consente”.

Lei è favorevole alla vaccinazione degli under 12?

“Per il momento no. Sugli under 12 va fatta prima un’analisi dettagliata costi-benefici, quando saranno disponibili dati maggiori di quelli che abbiamo adesso”.

Si parla di una terza dose.

“Dipenderà da quanto dura l’immunità offerta dai vaccini, ora è presto per dire se servirà”.

Secondo lei si potrebbe vaccinare un under 60 con AstraZeneca?

“Sì, lo farei vaccinare. Quello di AstraZeneca è un vaccino efficace e sicuro, può portare effetti collaterali in rari casi ma non esiste vaccino che non abbia rischi di effetti collaterali”.

Lei ha ricevuto durissimi attacchi dalla destra per la sua proposta di geolocalizzare i cittadini ogni volta che entrano nei locali pubblici.

“Parlo di un processo implementato e funzionante in Gran Bretagna, dove c’è il governo conservatore di Boris Johnson. Sostituisce i nomi e i numeri di telefono che diamo quando entriamo in un ristorante, ed è più efficace”.

L’accusano di essere un Grande Fratello.

“Nessun Grande Fratello, la geolocalizzazione scatta solo nel momento in cui c’è un positivo. Certi politici dovrebbero studiare di più e parlare di meno. Sono posizioni strumentali, come se ci fossero campioni di libertà e chi la libertà la vuole sopprimere. Ma in democrazia non c’è libertà senza salute”.

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