Covid, la Sardegna è ancora bianca. Mezza Italia in lockdown
Rt nazionale in salita a 1,16Sardegna unica Regione bianca, il resto d'Italia si tinge di rosso e, in parte, arancione. Non ci sono zone gialle.
Speranza ha firmato le ordinanze per portare in rosso le province autonome di Bolzano e Trento, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana e Marche.
Il decreto legge approvato in mattinata porta inoltre in area arancione tutte le zone gialle. Sono 8 le regioni che restano o diventeranno arancioni: Abruzzo, Calabria, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Umbria, Valle d'Aosta e Basilicata, dopo un ricalcolo dei dati nella notte che l'ha portata dal rosso all'arancione.
RT IN SALITA - Stando a quanto emerge dal monitoraggio settimanale, nel periodo 17 febbraio - 2 marzo, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,16 (range 1,02-1,24), in aumento rispetto alla settimana precedente e sopra uno in tutto il range. Un valore di Rt superiore a 1 indica che l'epidemia è in espansione, con il numero di casi in aumento.
L'INCIDENZA DEI CASI - Nella stessa settimana di riferimento si continua a osservare un'importante accelerazione nell'aumento dell'incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente: 225,64 casi per 100.000 abitanti (01/03/2021-07/03/2021) contro 194,87 per 100.000 abitanti (22/02/2021-28/02/2021).
LE TERAPIE INTENSIVE - Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica (31% vs 26% della scorsa settimana). Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva sale da 2.327 (02/03/2021) a 2.756 (09/03/2021); in aumento anche i rioverati in aree mediche, passando da 19.570 (02/03/2021) a 22.393 (09/03/2021). Forti le variazioni inter-regionali con alcune regioni dove questi numeri "uniti all'incidenza impongono comunque misure restrittive", si legge nel dossier.
LE CATENE DI TRASMISSIONE - Nel monitoraggio si osserva anche un forte aumento nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (50.256 contro 41.833 la settimana precedente). Si mantiene stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti (28,8%). In crescita, invece, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (37,8% contro 35,2% la settimana precedente). Infine, il 20,2% dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nel 13,2% non è stata riportata la ragione dell'accertamento diagnostico.
(Unioneonline/D)