I decessi causati da Covid, pari a 230 a settimana, sono attualmente inferiori a quelli causati dall'influenza stagionale, e gli ingressi alle terapie intensive sono stabili, con 130 a settimana: sulla base di questi dati «sono ingiustificati gli attuali allarmismi sulla ripresa delle infezioni da SarsCoV2», afferma il virologo Francesco Broccolo, dell'Università del Salento.

Per quanto riguarda i tamponi molecolari, si rileva che il 50% sono positivi: «Un dato che non era stato evidenziato neanche durante la pandemia, probabilmente perché prima i tamponi erano random e adesso sono selezionati, nel senso che fanno il tampone solo i sintomatici», osserva il virologo. Dai tamponi molecolari emerge inoltre che «le varianti del virus SarsCov2 stanno circolando moltissimo», ma «ciò nonostante, gli accessi settimanali in terapia intensiva e i decessi sono stabili, quasi tutti in persone di oltre 80 anni, un numero inferiore a quello correlato all’influenza».

Il problema, continua il virologo, è che «il numero crescente di pazienti ricoverati negli ospedali con tampone positivo mette in crisi l'organizzazione dei Pronto soccorso e dei reparti», in quanto il necessario «isolamento riduce i posti disponibili per altri malati».

Inoltre, «il personale insufficiente in quasi tutte le aree mediche e la riduzione dei posti letto operata da tutti i governi degli ultimi anni, nonostante l'aumento dei pazienti e dell'aspettativa di vita, sta mettendo in difficoltà il sistema sanitario pubblico. Tutto questo - conclude - coincide con la contemporanea riduzione dei finanziamenti per la sanità. Una tempesta perfetta, qualora dovesse arrivare un'altra emergenza».

(Unioneonline/L)

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