Anche a Roma, allo scattare del coprifuoco ieri sera, si sono registrati disordini nel corso della protesta andata in scena in piazza del Popolo.

Quando ai manifestanti è stato intimato di andare via, è partito il lancio di petardi e fumogeni contro polizia e carabinieri che hanno dato vita a una carica di alleggerimento disperdendo le persone che si sono quindi dirette verso piazzale Flaminio.

Alcuni cassonetti sono stati dati alle fiamme sulla scia dello slogan "dittatura sanitaria".

NAPOLI - E a Napoli ci sono stati nuovi disordini dopo quelli di venerdì sera nella zona di via Santa Lucia. Questa volta, teatro delle manifestazioni è stata l'area di piazza dei Martiri dove sono state fatte esplodere tre bombe carta. La Polizia ha risposto con una carica e i manifestanti sono stati dispersi.

Già nel pomeriggio erano presenti gli striscioni: "Il lavoro non è un favore" si leggeva su uno di questi. Danneggiate le facciate della sede di Confindustria con un lancio di uova e vernice rossa. Accesi anche dei fumogeni.

"Non siamo contro il lockdown, se serve – hanno detto gli organizzatori della manifestazione – ma deve essere a salario pieno per lavoratori e disoccupati".

A tutti è stato impedito di dirigersi verso piazza del Plebiscito.

(Unioneonline/s.s.)
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