"Complotto è una parola che non ho mai utilizzato e voglio esprimere stima assoluta verso l'Arma dei Carabinieri e tutta la mia fiducia nei giudici di Roma. Ma lo scandalo Consip, nato per colpire me, credo che finirà per colpire chi ha falsificato le prove". Così Matteo Renzi commenta gli ultimi sviluppi del caso Consip.

Ovvero la testimonianza della pm Lucia Musti di fronte al Csm, secondo cui il capitano del Noe Gianpaolo Scafarto e il colonnello Ultimo avevano nel mirino l'ex premier.

"Quelli che volevano utilizzare Consip per gettare fango su di me, vedranno nei prossimi mesi il fango ritorcersi contro. Il tempo è galantuomo", ha aggiunto Renzi.

"HO UNA BOMBA, ARRIVIAMO A RENZI" - "Se vuole ha una bomba in mano. Lei può far esplodere la bomba. Scoppierà un casino. Arriveremo a Renzi".

Queste le parole che, secondo alcune indiscrezioni di stampa, avrebbero pronunciato in un incontro tra Modena e Roma il capitano del Noe Gianpaolo Scafarto - che indagava sui legami tra il padre dell'ex premier e i vertici di Consip, la centrale acquisti della Pubblica Amministrazione - e il colonnello Ultimo davanti alla procuratrice di Modena Lucia Musti.

Le frasi sarebbero state riferite dal magistrato durante l'audizione tenuta il 17 luglio scorso al Csm.

Secondo quanto riporta "la Repubblica", i colloqui sono avvenuti nella primavera del 2015, quando la procura della città emiliana aveva appena ricevuto da Napoli gli atti dell'inchiesta sugli affari della coop Cpl Concordia.

È la stessa Musti a ricostruire l'incontro con i carabinieri davanti alla prima commissione del Csm. Nel corso dell'audizione, la procuratrice avrebbe visto Scafarto e Ultimo particolarmente "spregiudicati", come "presi da un delirio di onnipotenza".

Il contenuto dell'audizione è rimasto segreto fino a ieri, quando tutta la documentazione è stata inviata alla procura di Roma, che sta indagando su Scafarto, accusato di falso e rivelazione del segreto al caso Consip.

IL CAPITANO ULTIMO: "SOLO LINCIAGGIO MEDIATICO" - "Non ho mai svolto indagini per fini politici", ha affermato il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio, il Capitano Ultimo, negando di aver mai pronunciato quella frase.

Ha inoltre dichiarato di non aver mai forzato la procuratrice Musti "in nessuna cosa" e di aver sempre svolto "le indagini che ci ha ordinato con lealtà e umiltà".

"Non ho mai parlato di Matteo Renzi né con la dottoressa Musti né con altri", ha poi aggiunto, sostenendo di essere al centro di una campagna di linciaggio mediatico.

(Redazione Online/F-L)

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