Bisogna rendere obbligatorio il vaccino anti-Covid tra gli operatori sanitari.

Lo chiede con forza il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, dopo che nella sua Regione i cluster negli ospedali - in reparti dove lavorano infermieri no-vax - sono già due, ormai circoscritti, al Policlinico San Martino di Genova e a Lavagna, sempre nel Genovese.

Toti chiede "un decreto legge, una cosa che si fa in 2 ore, che renda obbligatorio il vaccino anti-Covid come requisito di sicurezza per chi lavora negli ospedali, luogo dove si recano i cittadini fragili".

L'obbligatorietà, dice Toti, in fondo non è una "cosa stravagante, l'obbligo di vaccinazione ce l'abbiamo anche in altri casi nel nostro Paese, si è discusso della Legge Lorenzin per almeno un anno e mezzo".

Questione confermata da Filippo Anelli, presidente della Fnomceo secondo il quale "esiste già una legislazione che fa ritenere il vaccino un requisito per svolgere certe mansioni. La legge - ha detto Anelli - impone ai datori di lavoro di tutelare la salute dei dipendenti e di elaborare un Documento di Valutazione dei Rischi, in questo caso rischio biologico: nel momento in cui viene imposta una vaccinazione, i dipendenti la devono fare".

Due sono le leggi cui Anelli fa riferimento: la Legge 81, per la sicurezza sul lavoro, e la Legge 24, sulla sicurezza delle cure.

Il problema del rifiuto delle vaccinazioni secondo il presidente Fnomceo riguarda solo marginalmente i medici: la questione, ha affermato, "è semmai quella di vaccinarli tutti in via prioritaria".

(Unioneonline/D)
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