Tragedia a San Vito di Negrar, in Valpolicella, nel Veronese.

Un ragazzo di 13 anni è morto dopo essere stato investito da un'auto pirata, fuggita dopo aver provocato l'incidente.

L’adolescente intorno alla mezzanotte stava camminando sulla strada quando è stato travolto dalla vettura, che poi è ripartita a tutto gas. Trasportato in gravissime condizioni a Verona all'ospedale di Borgo Trento, è morto poche ore dopo. Nel pomeriggio è stato individuato l’investitore: si tratta di un operaio veronese di 39 anni. I carabinieri sono arrivati a lui grazie al sistema di videosorveglianza comunale e ai rottami dell'auto rinvenuti sull'asfalto.

La vittima si chiamava Chris Obeng, sognava di fare il calciatore in una grande squadra e avrebbe compiuto 14 anni il prossimo settembre. Tesserato alla Figc, giocava in una delle squadre giovanili del Negrar, che con la formazione maggiore partecipa al campionato di terza categoria.

Secondo i medici della terapia intensiva e d'emergenza dell'Azienda Ospedaliera universitaria di Verona, che la notte scorsa hanno accolto la giovane vittima, «poteva essere salvato se fosse stato soccorso» dopo l'incidente. Per i sanitari infatti le lesioni riportate dal ragazzino non sarebbero da sole «compatibili con il decesso», causato invece da «arresto cardiaco per ipossia da schiacciamento». Prima di essere notato da un passante, Chris è rimasto a terra per un periodo di tempo che potrebbe essere risultato fatale. 

I genitori - il padre è operaio in un'azienda metalmeccanica - sono in Italia da una ventina d'anni. Chris aveva un fratello e una sorella, anche loro nati in Italia.

(Unioneonline/D)

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