Il suo appello è contenuto in una lettera inviata all’Usl 7 Pedemontana: “Chiedo di attivare con urgenza la procedura prevista per l’accesso legale al suicidio medicalmente assistito”. La richiesta è quella del 49enne Stefano Gheller, che vive a Cassola, nel Vicentino, e dalla nascita è affetto da una grave forma di distrofia muscolare. Vorrebbe, come Federico “Mario” Carboni (che ha ottenuto il via libera dal Comitato etico dell’Azienda sanitaria delle Marche), aver accesso alla “dolce morte”.

“Dal punto di vista giuridico, il caso di Federico Carboni ha dimostrato che, laddove verificate le condizioni stabilite dalla Corte costituzionale, il suicidio assistito è praticabile in Italia - sostiene Marco Cappato dell’associazione Coscioni - Abbiamo fiducia che il processo di verifica possa avvenire in tempi adeguati".

Ma il 49enne non ha ancora deciso quando sarà il tempo giusto per lasciarsi andare. "Io non desidero morire in questo istante - racconta - ma voglio avere il diritto di farlo appena sentirò che è arrivato il momento".

"Vivo su una sedia a rotelle da quando avevo 15 anni, sono attaccato ad un respiratore 24 ore su 24 - spiega - Quando la mattina mi sveglio so che potrei morire soffocato dal cibo o da un sorso d'acqua". Poi ammette: "Qualche anno fa avevo deciso di andare in Svizzera, dove l'eutanasia è già regolamentata. Ma ho pensato che avrei potuto dare un senso alla mia morte se fossi rimasto qui, a lottare con l'associazione Luca Coscioni affinché anche in Italia si possa esercitare il suicidio medicalmente assistito".

Ma sono tanti quelli che stanno cercando di fargli cambiare idea, come il vescovo di Vicenza, Beniamino Pizziol: “Mi ha chiesto come stavo e se ero convinto della mia scelta, gli ho risposto di sì; poi mi ha domandato se mi avrebbe fatto piacere una sua visita e quindi tra qualche giorno verrà a trovarmi - confida - Sapeva che ad agosto volevo andare in vacanza a Bibione e così si è perfino offerto di pagarmi il soggiorno". Gheller vorrebbe che tutte le persone fossero come il suo vescovo. "Non giudica - conclude - mi ha fatto sentire compreso".

(Unioneonline/s.s.)

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