Chi sono i morti per Covid che avevano completato il ciclo vaccinale? Si tratta di persone “iperfragili” con un età media più alta rispetto a quella dei non vaccinati (85,5 contro 78,3) e con un numero medio di patologie più elevato (5 contro 3,9).

E’ quanto si legge in un approfondimento del report periodico dell’Istituto superiore di sanità, pubblicato oggi e basato su 671 cartelle cliniche dal primo febbraio al 5 ottobre 2021. Nel periodo considerato i morti per Covid in Italia sono 38.096: di questi 33.620 senza alcuna dose di vaccino, 1.440 vaccinati con ciclo completo.

L’analisi “indica che la presenza di cardiopatie (cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale e scompenso cardiaco), di demenza e di cancro si è dimostrata più alta nel campione di vaccinati".

Dai risultati osservati "è possibile ipotizzare che i pazienti molto anziani e con numerose patologie possono avere una ridotta risposta immunitaria e pertanto essere suscettibili all'infezione da SarsCov2 e alle sue complicanze pur essendo stati vaccinati”.

Ciò vuol dire che è inutile vaccinarsi? No, tutt’altro. Queste persone molto fragili e con una ridotta risposta immunitaria sono quelle che più beneficerebbero da un’ampia copertura vaccinale dell’intera popolazione, perché “ridurre la circolazione del virus è il miglior modo per proteggerli”.

Negli ultimi giorni i no vax si sono fiondati sulla morte di Mike Powell per contestare l’efficacia del vaccino. L’ex segretario di Stato Usa è morto per Covid nonostante avesse completato il ciclo vaccinale. 

Powell, 84 anni, da tempo soffriva di mieloma multiplo, un tumore del midollo osseo alla base di una sostanziale incapacità di produrre anticorpi, ulteriormente fiaccata dalla chemio. Proprio il profilo del paziente che secondo l’Iss non risponde bene alla vaccinazione restando ad alto rischio di decesso. E che dunque andrebbe protetto dal resto della popolazione.

(Unioneonline/L)

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