Spunta il nome di un sardo fra gli indagati per il caso, giunto ormai alla sua inchiesta bis, di Unabomber. Sono state due delle vittime degli attentati a presentare richiesta perché venissero avviati ulteriori accertamenti. E nelle maglie di questi approfondimenti investigativi è finito Luigi Pilloni, cagliaritano. Non solo: c’è un altro episodio che si aggiunge a quelli già noti avvenuti tra il 1994 e il 2006 tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, ed è quello di una bottiglietta di Coca Cola che era stata ritrovata nell’ottobre del 2007 a Zoppola, in provincia di Pordenone, e che conteneva un ordigno inesploso.

I reati ipotizzati dalla Procura di Trieste sono quelli di attentato per finalità terroristiche o strage con l’aggravante dell’associazione con finalità di terrorismo. Il presidente della sezione Gip ha accolto la richiesta di incidente probatorio che si terrà il 13 marzo. In quell’occasione ci sarà da verificare la possibilità di recuperare tracce biologiche da dieci reperti, ed eventualmente comparare i risultati con i profili genetici degli indagati, delle persone già presenti nella banca dati dei Dna e di altri soggetti “attenzionati”.

Luigi Pilloni, 61enne di Cagliari, vive a Gaiarine di Treviso. Al momento non sono state diffuse informazioni circa i motivi per cui sia indagato, si sa solo che ci sono delle circostanze da verificare.

Unabomber è il modo in cui viene indicato il misterioso attentatore mai identificato che agiva sempre con le stesso modus operandi: posizionava in luoghi pubblici o aperti al pubblico degli ordigni esplosivi improvvisati, che hanno poi causato lesioni e menomazioni in chi vi si è imbattuto, sovente dei bambini.

(Unioneonline/s.s.)

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