Dopo le dimissioni dei due consiglieri di amministrazione della Consip, la centrale acquisti della Pa protagonista di un caso che continua a scuotere la politica, l'ad Luigi Marroni ha convocato per il prossimo 27 giugno l'assemblea per il rinnovo dei vertici della società.

AL SENATO - E domani il caso Consip torna sotto i riflettori dell'Aula di palazzo Madama, per quella che si annuncia una giornata impegnativa, con all'ordine del giorno sei mozioni che impegnano governo e ministero dell'Economia proprio a "promuovere l'immediato rinnovo degli attuali vertici" dopo le dimissioni del presidente Luigi Ferrara e del consigliere Marialaura Ferrigno, che hanno di fatto azzerato il Cda della società.

Il Pd, che aveva presentato un testo per il ricambio del board, frena ora sulla possibilità di mettere ai voti le mozioni presentate dai gruppi e poi presenta un nuovo testo insieme ad Ap, che ritira il proprio, e alle Autonomie. "Il caso è risolto" dagli eventi, dicono i senatori dem, ma diffusa è l'idea, specie tra i renziani, che Grasso non eviterà una discussione parlamentare chiesta a più riprese dalle opposizioni. Che hanno già annunciato: "Nessuna esitazione".

"Sarà un momento di trasparenza. Chi si dovesse opporre si assumerebbe una grave responsabilità", dice Maurizio Gasparri, mentre Mdp chiede di sospendere le deleghe al ministro dello Sport Luca Lotti e revocare l'incarico all'amministratore delegato Marroni.

Sul piede di guerra anche il M5S. "Il Pd fa figli e figliastri: sacrifica i dirigenti Consip per salvare Lotti", scrive su Twitter il deputato Danilo Toninelli.

(Redazione Online/m.c.)

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