"Il fatto non sussiste". Così il governatore della Lombardia Attilio Fontana è stato prosciolto, con altre quattro persone, dall'accusa di frode in pubbliche forniture per il caso dell'affidamento da parte della Regione di una fornitura, poi trasformata in donazione, da circa mezzo milione di euro di 75mila camici e altri dispositivi di protezione a Dama, società del cognato Andrea Dini.

Lo ha deciso il gup di Milano Chiara Valori. La vicenda riguarda l'aprile 2020, dunque all’inizio della pandemia di Covid-19.

Dopo la decisione del gup Fontana, parlando al telefono con i suoi legali, gli avvocati Jacopo

Pensa e Federico Papa, ha detto di "felice e commosso".

"Il presidente è stato screditato in un momento tragico per la Lombardia e per un caso che ha coinvolto lui e la sua famiglia", hanno commentato gli stessi legali.

Inoltre, aggiungono, “se fosse andato a processo, lo Stato avrebbe speso il quintuplo di quello che ha guadagnato con la donazione" finita sotto inchiesta.

(Unioneonline/l.f.)

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