"Innanzitutto credo che sia bene che ci sia una decisione, perché ci è voluto molto tempo, più di un anno e mezzo, per arrivare a questa decisione dell'autorità giudiziaria. Naturalmente sono molto triste per la conclusione e le persone che sono coinvolte in questo affare".

Il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, in visita a Strasburgo per presiedere nella Cattedrale la celebrazione del Grande Giubileo dei 1300 anni dalla morte di Sant'Odile, patrona dell'Alsazia, ha parlato dello scandalo finanziario riguardante la gestione dei fondi della Segreteria di Stato e dei dieci rinvii a giudizio decretati ieri per reati che vanno dal peculato alla truffa, dall'abuso d'ufficio all'appropriazione indebita, dalla corruzione all'estorsione.

Tra gli imputati che andranno a processo anche monsignor Angelo Becciu e la manager Cecilia Marogna.

L’ex cardinale è stato suo diretto collaboratore come sostituto della Segreteria di Stato: ora dovrà rispondere di peculato, abuso d'ufficio e subornazione di testimone e sarà giudicato da laici, in virtù del recente Motu proprio papale.

"La questione è stata trattata dall'autorità inquirente e penso che solo ieri sono stati pubblicati i documenti che donano gli elementi per la decisione che è stata presa. Non ho avuto il tempo di leggerli - ha precisato -. E penso che ora dobbiamo attendere il risultato del processo: è li che i diversi elementi saranno messi sul tavolo e discussi e speriamo che si potrà arrivare alla verità. Non credo che possiamo aggiungere molto altro su questo, in attesa del processo".

Sul contesto in cui sono maturati i presunti reati, "diciamo che Papa Francesco ha già preso molte decisioni: sapete tutti cosa è successo, per quanto concerne le finanze della Santa Sede, che ora sono passate direttamente all'organismo che si occupa di questo, l'Apsa, sotto il controllo della Segreteria per l'Economia. Allora credo che a livello amministrativo la questione è stata già risolta", ha detto ancora il segretario.

"Speriamo che il processo sia breve per dare tutte le prove e la verità che questo affare merita, perché ha fatto soffrire molte persone, e sottolineo anche questo, ha fatto e fa soffrire ancora molte persone, e questo è triste per tutti. Non possiamo giudicare, ma mi sento di condividere il dolore di molti che sono presi in questo affare", ha concluso.

Nel procedimento la Segreteria di Stato ha deciso di costituirsi parte civile. Parolin ha fatto sapere che, qualora sarà necessario, testimonierà durante il processo.

(Unioneonline/F)

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