Va verso il processo per calunnia Hanae Messouak, l'infermiera spagnola di 25 anni che con la sua accusa ha portato in aula il ginecologo Severino Antinori per un presunto prelievo forzato di ovuli.

Antinori, sotto accusa per rapina e sequestro di persona, lesioni personali aggravate, estorsione, falso materiale e ideologico, l'ha a sua volta denunciata per calunnia.

Nonostante la Procura abbia chiesto l'archiviazione, il gip di Milano, Luigi Gargiulo, ha disposto per la donna l'imputazione coatta.

La stessa Procura, adesso, sarà costretta a chiedere il rinvio a giudizio della giovane che avrebbe "falsamente accusato, mediante denuncia-querela" il medico difeso dai legali Carlo Taormina, Tommaso Pietrocarlo e Gabriele Vitiello.

In linea teorica un altro gip dovrà valutare la richiesta, che solitamente viene accolta.

"Ho sempre avuto fiducia nella giustizia e la decisione del gip di Milano mi ripaga di tutto il fango che mi è stato gettato addosso in questo anno e mezzo di sofferenze" ha commentato il professor Antinori.

LA VICENDA - La vicenda risale al dicembre 2015. All'epoca, stando al racconto di Antinori, i due si sono conosciuti in club di Siviglia.

"Mi venne presentata da un'amica. Notai subito che aveva una forte attrazione per me. Mi prese per mano e mi portò nella mia camera di albergo. Lei voleva avere un rapporto. Io inizialmente rifiutai, ma lei insisteva. Così, dopo qualche ora, mi sono sentito costretto".

Lei invece sostiene di essersi rifiutata di fare sesso con lui "perché era più vecchio di mio padre". Lui l'avrebbe costretta per poi "rubarle" gli ovuli e reimpiantarli, una volta fecondati, a tre donne che si erano rivolte a lui nella speranza di avere un figlio.

(Redazione Online/D)

LA VERSIONE DI ANTINORI:

DOPO IL RINVIO A GIUDIZIO:

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