Svolta definitiva nel cold case di Anna Todde, la 49enne originaria di Goni ma restidente a Torino, morta 20 anni fa in Austria.

Per il suo omicidio – dopo 15 anni – è stato condannato all’ergastolo il fidanzato, Brahim Aboulakjam, marocchino di 48 anni, di recente alle Vallette per una condanna a 4 anni per spaccio. A incastrare l’uomo le tracce di Dna rinvenute sul corpo della vittima.

Il cadavere semi carbonizzato della donna era stato rinvenuto la sera del 4 ottobre 2008 sulle sponde del fiume Drava, nella cittadina austriaca di Völkermarkt. Todde, secondo gli esami autoptici, era stata prima strangolata, colpita con 4 colpi di pistola alla testa e al petto, poi data alle fiamme. Prima del decesso inoltre avrebbe avuto un rapporto sessuale, probabilmente con il suo assassino. La coppia, al tempo probabilmente in crisi, si trovava in Austria per una vacanza “riconciliatrice”. L’auto sulla quale viaggiavano, destinataria di una sanzione per divieto di sosta nel gennaio 2009 a Udine, è stata poi rivenduta a Torino.

L’identificazione, difficile per le condizioni in cui versava il corpo, era stata possibile grazie al calco dei denti con una protesi particolare che viene usata quasi esclusivamente in uno studio del Torinese. L’uomo – da subito – si era dichiarato innocente. Ma a processo, davanti ai giudici – e a fronte delle numerose prove contro di lui –, è stato dichiarato colpevole e condannato.

(Unioneonline/v.f.)

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