Individuavano le buste contenenti le carte di credito spedite dalle banche e le rubavano nei centri di smistamento di Poste Italiane nel Centro e Nord Italia. Poi entrava in gioco un esperto gruppo di telefonisti: chiamavano i vari istituti di credito che emettevano le carte e, presentandosi come marescialli dei carabinieri o ispettori di polizia, affermavano di aver appena sequestrato delle carte di credito trovate in possesso a malviventi.

Con la scusa di riconsegnare le carte, si facevano dare il numero di telefono dei clienti. Ottenuti i dati dei titolari, paventavano problemi connessi all'attivazione della carta riuscendo a farsi indicare il pin.

Così l'organizzazione criminale è riuscita a guadagnare più di un milione di euro, frodando centinaia di persone.

Sono sei gli arresti eseguiti dalla Polizia di Stato nell'hinterland napoletano: i destinatari della misura cautelare sono indagati per associazione a delinquere finalizzata alla sostituzione di persona, al furto aggravato e all'indebito utilizzo di carte di pagamento elettronico.

Le indagini sono state avviate un anno e mezzo fa, nel luglio 2018, in seguito ad alcune segnalazione presentate da diversi istituti di credito.

(Unioneonline/L)
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