Brutta avventura per il noto avvocato sassarese Ivano Iai, derubato ieri notte a Milano dell’orologio. “Stavo attraversando - riferisce il legale, anche presidente del Conservatorio del capoluogo turritano ed ex difensore del cardinale Angelo Becciu - la piazza antistante la stazione quando un ragazzo extracomunitario mi si è rivolto tendendomi la mano”.

Iai pensa a un approccio amichevole ma l’altro invece “mi immobilizza il braccio e sfila l’orologio che per me aveva un enorme valore affettivo ed economico”.

L’episodio porta l’avvocato a fare una serie di riflessioni: “Ciò che mi ha colpito è il gesto ostile in risposta alla mia buona fede, un atto che cambierà il mio modo di fare. E mi chiedo se questa persona si renderà conto di quanto male abbia fatto alla sua comunità che, ne sono certo, è composta da persone oneste e corrette”.

Rivede, a questo punto, le sue posizioni garantiste sull’immigrazione? “Ho sempre ritenuto - continua il docente di procedura penale - che la persona umana, per diritto naturale, non debba essere limitata da confini. Oggi penso solo che sia necessaria una maggiore regolamentazione in merito e che bisogni accelerare la procedura di verifica dei richiedenti asilo”.

Intanto Ivano Iai, tra l’altro fautore della giustizia riparativa e che su questo tema ha parlato durante la recente visita sassarese della ministra della Giustizia Marta Cartabia, ringrazia il lavoro dei carabinieri impegnati a tentare di recuperare l’orologio.

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